Pilota di droni, tra i primi ad esserlo possiamo citare Etienne Oehmichen, nel 1920 fece numerosi test di volo con il suo prototipo Oehmichen n°2.
Oggi ho fra le mani un drone quadricottero, che è un minuscolo gioiello di ingegneria aerospaziale (sembra un termine altisonante ma in realtà è corretto! Se non ci credete potete approfondire cliccando qui.)
Essere un pilota di droni è molto divertente e, una volta acquisita sufficiente destrezza, diventa un’attività rilassante e distensiva.
Il drone è alimentato elettricamente da una batteria, un processore si occupa del calcolo dell’intensità elettrica da distribuire fra i quattro motori per regolarne le manovre attraverso il radiocomando.
Le eliche con forme opposte girano nello stesso senso a coppie alternate con una schema a X. Tuttò ciò permette quell’effetto di volo a punto fermo chiamato in inglese “hovering“.
Dopo un po’ di pratica ho iniziato ad entrare nel “flow” di questo velivolo radiocomandato ed ho avuto la sensazione che fosse diventato un’estensione del mio corpo.
Fare il pilota di droni è una sensazione straordinaria: il tipo di volo è estremamente fluido e la risposta immediata.
Vi lascio alla visione delle registrazioni di volo, e voi cosa aspettate a contattarmi per un giro di prova?! (mandami un mail cliccando qui!)